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Origine ed evoluzione continua del virus SARS-CoV-2


L'epidemia di SARS-CoV-2 è iniziata alla fine di dicembre 2019 a Wuhan, in Cina, e da allora ha avuto un impatto su gran parte della Cina, e ha sollevato importanti preoccupazioni a livello globale.

E' stata studiata l'estensione della divergenza molecolare tra SARS-CoV-2 e altri coronavirus correlati.

Sebbene si sia riscontrata solo una variabilità del 4% nei nucleotidi genomici tra SARS-CoV-2 e un coronavirus correlato alla SAR di pipistrello ( SARSr-CoV; RaTG13 ), la differenza nei siti neutri è stata del 17%, indicando che la divergenza tra i due virus è decisamente maggiore rispetto a quanto stimato in precedenza.

I risultati hanno mostrato che lo sviluppo di nuove variazioni nei siti funzionali nel dominio di legame del recettore ( RBD ) dello spike osservato in SARS-CoV-2 e nei virus SARSr-CoV di pangolino sono probabilmente causati da mutazioni e selezione naturale oltre alla ricombinazione.

Analisi genetiche di popolazione di 103 genomi SARS-CoV-2 hanno mostrato che questi virus si sono evoluti in due tipi principali ( designati L e S), che sono ben definiti da due diversi polimorfismi a singolo nucleotide ( SNP ) che mostrano un legame quasi completo attraverso i ceppi virali sequenziati fino ad oggi.

Sebbene il tipo L ( circa il 70% ) abbia una maggiore prevalenza rispetto al tipo S ( circa il 30% ), il tipo S è risultato essere la versione ancestrale.
Il tipo L è risultato più diffuso nelle prime fasi dell'epidemia a Wuhan, tuttavia la frequenza del tipo L è diminuita dall'inizio di gennaio 2020.
L'intervento umano potrebbe aver esercitato una pressione selettiva più pesante sul tipo L, che potrebbe essere più aggressivo e in grado di diffondersi più velocemente.

D'altra parte, il tipo S, che è evolutivamente più vecchio e meno aggressivo, potrebbe, a causa della pressione selettiva relativamente più debole, aver aumentato la frequenza.

Questi risultati hanno indicato la necessità urgente di ulteriori studi immediati e completi in grado di combinare i dati genomici, i dati epidemiologici e i sintomi clinici dei pazienti con malattia di coronavirus 2019 ( COVID-19 ). ( Xagena2020 )

Fonte: National Science Review, 2020

Inf2020



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